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L’ACQUA: Un tesoro non più nascosto.
SET 4, 2022 Acqua, Natura, Risorsa, Salvaguardia
Tra le risorse naturali, l’acqua ha una funzione indispensabile per garantire la vita sulla terra e lo sviluppo delle attività umane. Tale principio fondamentale era già conosciuto dal popolo romano. Già, nel II secolo d.c., Roma veniva rifornita da ben 11 acquedotti: Acqua Marcia, Acqua vergine, Acqua Appia, Acqua Traiana, Acqua Julia, Acqua Tepula ….. e tuttora Roma è l’unica metropoli al mondo alimentata soltanto da acque sorgentizie, con una portata di circa 24 mc/secondo.
Il primo acquedotto risale al 312 a.C. e venne costruito da Gaio Planzio e Appio Claudio, solo più tardi Curio Dentato e Fulvio Flacco edificarono l’acquedotto Anius, che derivava l’acqua dal fiume Aniene.
Nell’opera “De Architettura” Vitruvio Pallione spiega che la valutazione dello stato di salute degli abitanti di una zona sorgentizia può rappresentare un criterio per conoscere la qualità dell’acqua.
Le normative vigenti e le direttive europee introducono un nuovo concetto e cioè che non è sufficiente promulgare leggi o eseguire controlli per tutelare la qualita’ dell’acqua e quindi la salute, ma è necessario, attraverso un adeguata informazione, rendere consapevole il cittadino dei rischi cui va incontro se non cerca di proteggere tale risorsa.
E’ ormai universalmente accettata l’appartenenza dei problemi delle acque a quelli della salvaguardia ambientale, nella consapevolezza che l’acqua è componente principale dell’ambiente non disgiunte dalle altre componenti, quali l’aria e suolo.
La superficie terrestre è costituita per il 25% da terre emerse, il rimanente 75% dalle acque degli oceani. Di questo 75% il 97% dell’acqua è nei mari e negli oceani, il 3 %, per fenomeni di condensazione, è sulla terra emersa. I 2/3 delle acque presenti sulla terra si trovano allo stato di ghiaccio, 1/3 scorre in superficie o penetra nel terreno. Le acque sotterranee rappresentano le riserve d’acqua nei periodi di siccità.
L’acqua utilizzata dall’uomo è l’1%
L’acqua che viene utilizzata dall’uomo è solamente una piccola parte di quest’ultima (solo 1%).
Negli ultimi decenni, la richiesta della risorsa acqua è cresciuta a causa dell’aumento demografico e socioeconomico, dello sviluppo industriale e del miglioramento delle condizioni igieniche individuali.
Si assiste così ad un massiccio sfruttamento delle falde idriche, con una conseguente diminuzione del livello freatico e con sempre più frequenti fenomeni di crisi per carenza d’acqua (bilancio idrologico negativo).
Questo mutamento del quadro idrogeologico ha generato il rischio di una grave emergenza idrica mondiale, pericolo che indusse l’Assemblea delle Nazioni Unite a proclamare in passato nel 2003 l’Anno Internazionale dell’Acqua. Nel 2003, ovvero, tutti gli Stati membri della UE hanno dovuto recepire una Direttiva volta a fissare un quadro comunitario per la protezione delle acque.
I contenuti di tale Direttiva, che erano tecnicamente innovativi e economicamente impegnativi, prevedevano entro il 2015, il raggiungimento di un buono stato di qualità ecologica per i corpi idrici. Siamo nel 2022 e ancora l’obiettivo acqua non è stato pianificato.
E’ noto ormai da tempo che il cielo dell’acqua, riassunto negli stati fisici di vapore, liquido, solido, è strettamente correlato ai fattori climatici, che incidono su un contesto ambientale sfruttato dall’uomo per il soddisfacimento dei fabbisogni civili, agricoli e industriali.
Salvaguardia dell’ambiente significa, quindi, non solo tutela, ma anche, per quanto possibile, recupero di quelle situazioni che sono state deteriorate da un uso irrazionale delle risorse e, nel caso delle acque, risanamento dei corpi idrici superficiali e sotterranei e previsione di un utilizzo che preservi, il più possibile, le risorse per il futuro.
Il cambiamento del clima mostra notevoli effetti sul ciclo idrologico e sui parametri biologici di laghi, fiumi, mari ed oceani con importanti riflessi sulla composizione e sulla produttività delle acque superficiali e marine.
Poco si è fatto, molto è rimasto sulla carta
Rispetto al passato, ove le acque venivano viste esclusivamente nell’ottica della realizzazione di opere di intervento tese alla regolazione dei corsi d’acqua e all’utilizzazione a fini idroelettrici irrigui e potabili, oggi si impone preminentemente l’esigenza che la componente ambientale mantenga le sue situazioni caratteristiche e nel tempo stesso si sviluppi armonicamente in tutto il territorio nazionale.
A tutt’oggi poco si è fatto e molto è rimasto sulla carta, sulle intenzioni e ci troviamo in piena emergenza per un clima che è cambiato più velocemente delle previsioni.
Temperature torride, siccità, prosciugamento di laghi e fiumi stanno cambiando il nostro paese in modo irreversibile. L’ambiente continua a non essere rispettato, i ghiacciai si stanno sciogliendo, ma le zone desertiche stanno aumentando in tutto il mondo. E’ evidente una situazione di allerta grave e preoccupante per il pianeta Terra. Quali cataclismi devono accadere perché l’organizzazione politica mondiale prenda atto concretamente che non si può più aspettare per salvare il nostro Pianeta?
Una domanda retorica che rischia di non avere risposta, ma intanto si continua a parlare di emergenza in uno stato di immobilità mondiale.
Stefania Gugi – Nutrizionista Naturopata Psicosomatica
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